Tre autori, tre libri

Sabato 29 giugno Notturni di versi si trasferirà al circolo Potok di Oblizza di Stregna (Ud), per godere dell’atmosfera incantata delle notti nelle valli del Natisone.  La serata inizierà elle ore 21 e vedrà il confronto tra tre poeti del nord est che hanno raggiunto rilevanza nazionale: Ivan Crico, Guido Cupani e Piero Simon Ostan. A condurre il dialogo Francesco Tomada. Sarà questa l’occasione anche per parlare delle loro più recenti pubblicazioni e per ascoltarne i versi direttamente dalle loro voci.

Guido 1Di Guido Cupani ricordiamo la pubblicazione nel 2018 di Meno universo (DOT.COm Press editore, Milano). Recensendo il libro Gianni Montieri afferma che ci troviamo di fronte a “un poeta che riduce in maniera (apparentemente) semplice il complesso delle cose che ci riguardano, che sono focolari e macerie, sono distanze non percorribili e lunghi, dolcissimi abbracci; cose come le stelle, come i bambini a venire.”

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Sempre nel 2018 Ivan Crico ha pubblicato Seràie (Edizioni Cofine, Roma); “un libro (come afferma Francesco Tomada) di poesia profondamente civile, indignata, sofferente. L’autore racconta che la raccolta ha preso forma in un lasso di tempo piuttosto breve, quasi d’impulso (anche se poi è stata rielaborata a lungo), a partire da frammenti di notizie giornalistiche, pagine web, ricordi, come una sorta di mosaico che emerge da una contemporaneità dilaniata dalla disuguaglianza e spesso dalla guerra, dichiarata o meno.”

 

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Infine fresca di stampa è l’ultima raccolta poetica di Piero Simon Ostan, Il verde che viene ad aprile (Qudulibri editore, Bologna) di cui, sempre Tomada, scrive che “rappresenta un modo di stare al mondo e nel mondo, radicato nell’oggi ed al tempo stesso aperto verso un domani che è ancora tutto da immaginare.”

 

La serata sarà arricchita dai ricercati interventi sonori curati da Roberto Duse e Mauro Bon che con il loro duo Digital Brothers approfondiscono la dimensione delle sperimentazioni sonore applicate al mondo dell’arte e hanno collaborato con la regista slovena Anja Medved per la creazione di colonne sonore per documentari archeologici.

 

 

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