L’Associazione Culturale Porto dei Benandanti sa bene che le notti, a giugno e luglio, si fanno più intense e luccicanti, ed è anche per questo che dal 2005 organizza Notturni di versi – piccolo festival della poesia e delle arti notturne. La notte è il buio, l’insondabile, il non ancora scoperto, che accompagna gli umani da sempre, suscitando timore ma, al contempo, sollecitando ricerca e conoscenza. Fin dall’antichità più remota, guardavamo il cielo notturno e scoprivamo costellazioni, stelle e riflessioni a queste collegate: tentativi di dare significato all’incertezza dell’esistere, immaginando, di volta in volta, verità, anche solo abbozzate, da stringere. La notte diviene così il momento privilegiato per la poesia che, con il suo racconto, traccia possibili significati nell’enorme lavagna del cielo buio.
Gli incantevoli spazi dedicati agli eventi di Notturni di versi 2017, giunto alla tredicesima edizione, saranno il Centro Storico di Portogruaro, il Museo Nazionale Archeologico Concordiese e la Piazzetta Pescheria che si affaccia direttamente sul fiume Lemene a Portogruaro, il Giardino di Palazzo Altan-Venanzio e i Vivai Bejaflor, la Chiesa di Santa Cristina di Gorgo a Fossalta di Portogruaro, Ca’ Borghesaleo e i Prati delle Pars di Teglio Veneto e il Plus + di Summaga di Portogruaro. Non dimentichiamo le notti a luglio! Performances teatrali e musicali, presentazione di libri, incontri con gli autori, esposizioni d’arte, slam poetry e tanta poesia recitata dai poeti!

CCCfP
«Come Costa Caro far Poesia!»? – Con queste parole, scritte da Dino Campana (autore dei Canti Orfici) e Sibilla Aleramo (autrice del romanzo Una donna) e da quest’ultima restituite al poeta di Marradi, prende vita la tredicesima edizione di notturni di versi, piccolo festival della poesia e delle arti notturne.
«Come Costa Caro far Poesia!»?: un’esclamazione, una domanda, sulla quale il festival notturni di versi vuole riflettere ponendola innanzitutto ai suoi ospiti, ma anche a tutti coloro che ci accompagneranno nel nostro percorso notturno attraverso la via stellata della parola poetica.
Cosa significa oggi fare, pubblicare, proporre poesia? Quanto “costa” non tanto (o non soltanto) in termini economici (si sa che chi fa poesia, o si occupa di cultura in genere, si ciba della stessa sostanza di cui sono fatti i sogni), ma dal punto di vista dell’impegno, delle scelte esistenziali, delle responsabilità nei confronti della parola. Ad aiutarci a rispondere a questa esclamazione/domanda poeti, artisti, critici, case editrici, musicisti dai percorsi diversi ma esemplari che hanno fatto della poesia e dell’arte in generale una ragione di vita. L’intento sarà, com’è nella tradizione del Porto dei benandanti, di affrontare il tema facendo di notturni uno spazio in cui possa avvenire l’incontro tra una molteplicità di esperienze, di prospettive e di proposte.

«Un viaggio chiamato amore»
a cura di Max Bazzana